Venerdì 12 i manifestanti della costa toscana convergono a Pisa per lo sciopero generale dei settori pubblici e privati indetto da Cgil e Uil. Numerose le adesioni e le iniziative collaterali organizzate dalle realtà pisane.
Pisa, Livorno, Lucca e Massa Carrara insieme per un unico corteo e un’unica mobilitazione, quella dello sciopero generale di venerdì 12 dicembre, indetto dalla Cgil e dalla Uil.
Ad essere attese migliaia di persone, “sarà un grande giornata di lotta e di mobilitazione che vedrà insieme i lavoratori dell’area costiera della Toscana” ha detto Gianfranco Francese segretario della Cgil di Pisa. Nelle molte assemblee che si sono tenute in questi giorni, spiega Francese, “è emerso in tutti i settori un consenso crescente per le ragioni dello sciopero”.
E una Legge di Stabilità che, dice Gianfranco Francese, “se verrà portata avanti così come è oggi strutturata, condurrà ad un ulteriore peggioramento delle condizioni di vita delle persone. Questa finanziaria è fortemente appesantita dalle errate previsione di crescita fatte a primavera dal Governo. E prosegue con quella politica di tagli lineari che ricade soprattutto sugli enti locali, i quali poi però sono quelli che erogano servizi ai cittadini”.
Aderiscono Filt Cgil, Uilt Uil e Or.s.a Trasporti Autoferro Tpl. In provincia di Pisa il personale di movimento (autisti), la biglietteria di Pisa, depositi e rifornimenti si fermeranno dalle 9 alle 17.
Fermo per tutta la giornata il restante personale.
Le corse già in corso all’inizio dello sciopero saranno regolarmente portate al termine fino al capolinea. Al termine dello sciopero il servizio riprenderà regolarmente. Durante il periodo di sciopero saranno garantiti i servizi minimi essenziali.
Ciò che Cisl e Uil chiedono è un cambiamento di rotta nelle politiche economiche e sociali. E che il Governo ascolti e loro proposte e dialoghi con i sindacati. Lo sciopero generale dicono “è lo strumento più forte che abbiamo per far sì che il Governo raccolga il segnale di allarme e di insoddisfazione dei lavoratori e apra un confronto”.
“Nell’affrontare modifiche e riforme alle leggi sul lavoro c’è sempre stato un confronto fra le parti – dice Renzo Rossi segretario della Uil Toscana Costa (che vede insieme Pisa e Livorno). Questa è la prima volta che il confronto non avviene proprio mente si apportano radicali cambiamenti”.
E la promessa disattesa di Renzi di estendere il bonus di 80 euro mensili: “Si è preferito dare quei 10 miliardi di euro alle aziende – spiega Rossi – Va bene la diminuzione dell’Irpef ma se le risorse sono poche non possono essere distribuite a pioggia. Gli sgravi avrebbero dovuto avere un legame con la produzione, l’occupazione e l’innovazione delle aziende. Renzi ha scelto di fare sua la piattaforma degli industriali e di non sostenere politiche a favore dei precari e dei disoccupati”.
Numerose le adesioni delle sigle sindacali allo sciopero di otto ore indetto confederazioni Cgil e Uil, a cui si uniscono la confederazione Ugl e confederazione orsa, confederazione Csa e confederazione Cse.
Saranno garantiti i servizi sanitari essenziali e, per quanto concerne le attività connesse all’assistenza diretta ai degenti, dovrà essere data priorità alle emergenze e alla cura dei malati più gravi non dimissibili.
Accanto ai temi nazionali nella mobilitazione di venerdì si intrecceranno le situazioni di crisi delle quattro province.
A sfilare in corteo saranno anche i lavoratori della Trw di Livorno, una vertenza che domani vedrà scrivere un drammatico atto conclusivo: la chiusura e la perdita di oltre 500 posti di lavoro.
“Nella nostra provincia – spiega Maurizio Strazullo segretario della Cgil di Livorno – la disoccupazione raggiunge il 12, 13%, per quella giovanile si parla del 45% del totale, ma verosimilmente le percentuali sono più alte, raggiungendo uno dei livelli più alti in Toscana. Per questo domani si terrà un incontro con il Governo per definire Livorno come un’area di crisi complessa”.
A unirsi al corteo che partirà alle 8.45 di venerdì mattina da piazza Guerrazzi e che si concluderà in piazza San Paolo all’Orto, saranno anche numerose realtà e collettivi cittadini che nei giorni precedenti e nello giorno stesso dello sciopero hanno organizzato iniziative e momenti di dibattito.
A scendere in piazza i movimenti autonomi e i movimenti per la casa che hanno occupato il cinema Ariston.
In corteo contro le politiche economiche, sociali, lavorative del governo Renzi e dell’Unione europea anche il Municipio dei Beni Comuni, che nel pomeriggio (dalle 15) ha organizzato a Palazzo Boyl tavoli di discussione sula precarietà nella ricerca e nel settore dei beni culturali.
Aderisce anche Il Nodo – collettivo politico pisano che oggi, per diffondere “le contro-proposte per un’altra riforma del lavoro e sensibilizzare la cittadinanza” ha depositato in tutta la città alcuni mattoncini, simbolo che “il nostro futuro dobbiamo costruirlo insieme, pezzo per pezzo”. A precedere la giornata di sciopero giovedì 11 dicembre un’assemblea pubblica (ore 19 polo Carmignani) e la Notte Bianca per il Lavoro: attività ricreative, giocoleria, mostre e il concerto di Alfonso De Pietro.
Al fianco dei lavoratori e delle lavoratrici anche i Giovani Comunisti della Federazione di Pisa, che pur criticando il mancato ruolo di “collante” per la ricostruzione di un fronte sindacale di classe” svolto dalla Cgil, aderiscono alla giornata di protesta “contro le politiche reazionarie e filo-padronali del governo Renzi”.