La stazione degli autobus di piazza Sant’Antonio è in vendita: prezzo a base d’asta 1,26 milioni di euro. A deciderlo la Provincia di Pisa, proprietaria dell’immobile, che lo ha messo sul mercato nelle scorse settimane aprendo un’asta pubblica che si chiuderà il prossimo 17 novembre.
L’immobile, attuale sede dell’azienda di trasporto pubblico che fa parte del CTT Nord, risale agli anni ’30 e venne ricostruito nel dopoguerra in muratura e pietra faccia a vista. È un edificio caratteristico, che eleva in parte su due piani e in parte su tre piani fuori terra con una torretta e si snoda su una superficie lorda di 770 mq. È stato prima stazione del trammino che da Pisa portava al litorale, poi è diventato la sede e il capolinea della Cpt, ora CTT Nord.
Al piano terra, oltre al porticato e alle sale d’attesa, attualmente c’è la biglietteria degli autobus, mentre il primo piano è dedicato agli uffici, il secondo a uffici e archivi e il terzo esclusivamente a un unico vano ufficio. L’immobile è stato concesso con un comodato d’uso gratuito dalla Provincia all’azienda per i trasporti fino al 31 dicembre dell’anno prossimo.
Nell’asta si legge che non sono disponibili le dichiarazioni di conformità degli impianti termico, idrico, elettrico e fognario della stazione, e che questa verrà venduta così com’è. Spetterà quindi a chi lo acquisterà di procedere eventualmente a regolarizzare questa posizione. Sull’immobile pende inoltre il vincolo dei beni culturali.
L’annuncio della vendita, che segue la scelta di inserire l’immobile nel piano delle alienazioni deliberato dalla giunta provinciale a inizio anno, non è piaciuto a tutti. Per primo all’assessore ai lavori pubblici del Comune di Pisa Andrea Serfogli: “Sono rimasto sorpreso dalla notizia, che ho appreso dai giornali”, afferma. “Quando abbiamo liquidato i beni del Consorzio ferrotranviario, nel 2010, gli immobili più pregiati rimasero a Comune e Provincia, rispettivamente le ex stazioni di San Piero, Marina e Tirrenia al Comune e l’ex stazione di Piazza Sant’Antonio alla Provincia”.
“Una scelta – aggiunge Serfogli – dettata dalla volontà di mantenere la proprietà pubblica di questi beni, nel caso dell’attuale sede del Cpt, un bene vincolato. Sarebbe di interesse pubblico non venderla – sottolinea – dispiace che il Comune non sia stato informato. Si parla di possibilità per negozi ed esercizi commerciali, ma anche alla luce dei progetti di riqualificazione delle mura e del parco adiacente la Sesta Porta sarebbe importante un ripensamento”. Per questo, aggiunge l’assessore, “ci sarà un’interlocuzione con il presidente della provincia (il sindaco Marco Filippeschi, ndr), per tentare di salvaguardare la proprietà pubblica del bene”.
“Per diversi spazi capiamo la necessità di metterli a reddito, ma anche solo la garanzia dell’accessibilità al camminamento in quota delle mura potrebbe essere una risposta, e – conclude – potrebbero essere mantenute anche altre funzioni pubbliche dell’immobile”.
neanche tanto caro considerando i prezzi attuali