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Affaire Stallette, Aiello: “La relazione è protocollata, ma incompleta”

stallette

La relazione c’è ma non c’è. È protocollata ma “incompleta”, non accessibile ai consiglieri e non si sa quando verrà resa disponibile. Questo in sintesi l’aggiornamento sull’affaire Stallette, al centro di una polemica accesissima da parte delle minoranze in consiglio comunale dopo che è stata deliberato un aumento di spesa pari a quasi 500mila euro per far ripartire il cantiere PIUSS. Il dettaglio di questa spesa è stato esplicitato dal dirigente Marco Guerrazzi, con una relazione trasmessa ai consiglieri la scorsa settimana; come si sia arrivati a creare questa cifra invece dovrebbe comparire invece nella relazione “incriminata” del responsabile unico del procedimento, l’ing. Michele Aiello. Sull’indisponibilità di questo atto alcuni consiglieri, come quelli di Una Città in Comune, si sono rivolti alla Prefettura per chiederne il pieno accesso.

La vicenda è stata portata nuovamente in consiglio tramite un question time della consigliera Elisabetta Zuccaro (M5S), che però lamenta una risposta insoddisfacente perché l’assessore Andrea Serfogli, di fatto, ha rimandato nuovamente la questione a quando avrà ricevuto la relazione completa. Perché quella trasmessa e protocollata da Aiello lo scorso 16 ottobre era una prima relazione, come ha scritto lui stesso il 28 ottobre, “basata su un numero parziale di documenti pervenutimi dagli uffici fino a quel momento. Trattasi in sintesi di un documento interno, in progress, in attesa di pareri da altri uffici Comunali e pertanto un documento ancor oggi incompleto”. Una lettera che concludeva: “Sarà mia cura, acquisiti i documenti e pareri richiesti oltre a disposizioni in merito, completata la relazione in parola, trasmetterla”.

Nell’attesa, torna sull’argomento lo stesso segretario generale del Comune, la dott.ssa Angela Nobile, che è stata interpellata dai consiglieri ormai nel dubbio: la delibera era legittima o no? Nobile ha risposto con una lunga lettera scritta il 29 ottobre, che è stata letta al consiglio, nella quale sottolinea la differenza di competenze e funzioni fra segretario e dirigenti, soffermandosi sul fatto che il controllo di regolarità amministrativa, e quindi di legittimità è di responsabilità del dirigente e non sua. Regolarità che è stata accertata, quindi, dice ancora Nobile, il consiglio ha deliberato legittimamente. Il controllo che può fare il segretario invece, è proprio sul parere di regolarità tecnica reso dal dirigente, e su questo Nobile non si sottrae ma fa notare come la legittimità sia collegata alle motivazioni dell’atto.

“Proprio a tale proposito – scrive – avevo già provveduto a contestare al dirigente la carenza di motivazione circa la necessità di procedere a tale variazione, constatata anche l’assenza di una relazione tecnica, seppur di massima, cui poter fare riferimento, per relationem appunto, e che non è stata rinvenuta agli atti”. “Mi è stato obiettato che il piano delle opere pubbliche è uno strumento di programmazione e che, come tale, non è soggetto all’obbligo di motivazione”, si legge ancora, “e ciò è anche vero, ma, trattandosi di una variazione, ritengo che questa non possa prescindere dalla presenza di dati tecnici e contabili a supporto della decisione”.

La relazione è stata consegnata tardivamente – aggiunge – ma era, comunque, fondata su atti tecnici effettivamente esistenti, sulla base dei quali è stata elaborata la relazione di accompagnamento alla delibera di variazione”. L’atto è quindi legittimo, “sebbene il dirigente abbia espresso il proprio parere sulla base di documentazione tecnicamente incompleta, ma comunque da questi conosciuta”. Rilievi che producono “effetti nei confronti del dirigente”: “Ho provveduto a contestare al dirigente i fatti che hanno dato origine alla vicenda”, conclude il segretario generale, “e a dare indicazioni affinché vi sia certezza circa la completezza della documentazione a corredo delle proposte di deliberazione, anche per consentire ai consiglieri la più completa informazione sugli atti che sono chiamati a deliberare”.

C.C.

Foto tratta da atiproject.com

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Pubblicato il: 31 ottobre 2014

Argomenti: Pisa, Politica

Visto da: 948 persone

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