MENU

VideoteQue Educazione siberiana

educazione-siberiana-01

Ancora neve nei film di gennaio di VideoteQue. Dopo il North Dakota passiamo alla Moldavia Orientale che penso sia tanto misteriosa quanto lo stato americano protagonista di Fargo.

Così per avere un’idea base, la Moldavia sta tra l’Ucraina e la Romania e non ha sbocchi sul Mar Nero; ma il racconto si svolge precisamente in Transnistria che è sì in Moldavia ma nel 1990 si è proclamato stato indipendente anche se non credo sia riconosciuto da nessuno (forse solo dalla Russia).

Parliamo di Educazione Siberiana, il film del 2013 del nostro pluripremiato Gabriele Salvatores. Un film italiano dunque e finalmente, anche se di attori italiani in questo film non credo ce ne sia neanche uno e la lingua originale è l’inglese. Anzi, per dirla tutta sono pochi gli attori professionisti in questo film; tra i quali non può far altro che spiccare John Malkovich che nonostante le sue idee decisamente troppo conservatrici, come attore è sempre un piacere.

Neve dappertutto e in diversi momenti cruciali

Neve neve neve, quindi dicevamo. La neve in Educazione Siberiana sembra soprattutto legata ai ricordi d’infanzia e di giovinezza di Kolyma, il giovane protagonista nipote del capo della comunità siberiana (Malkovich) che lo educherà a una vita da onesto criminale. C’è la neve nella prima scena di inseguimento in macchina. C’è la neve in uno dei ricordi più lontani di Kolyma, quando bambino si sdraiava sulla strada facendo finta di essere morto per far fermare i camion dai quali fare i primi furti. C’è la neve su cui scivolare insieme ai suoi più cari amici, Gagarin e Xenja, prima di salire sulla giostra. C’è la neve e il fiume ghiacciato intorno al battello dove Kolyma capirà che lui e Gagarin non potranno più essere amici.

Educazione Siberiana è tratto dall’omonimo romanzo dello scrittore russo Nicolai Lilin naturalizzato italiano. Ho sentito dire che sia un bel romanzo. Il film di Salvatores invece è di quelli che sicuramente si fanno guardare, del resto i film lui li sa fare, e come sempre la fotografia è molto curata, gli attori sono bravi, la colonna sonora è giusta. Per il resto penso che forse Educazione Siberiana sia una storia che avrebbe avuto bisogno di più dei soli 110 minuti di durata perché tante storie che si intuisce siano importanti vengono lasciate un po’ lì, prima tra tutte quella dei tatuaggi che per come il film viene presentato sembra quasi l’argomento principale.

Il risultato è un film un po’ semplicistico sull’amicizia tra due ragazzini cresciuti in un ambiente criminale che poi diventano grandi (e qui viene un po’ da pensare a quel filmone che è C’era una volta in America perché ci sono fin troppo similitudini) circondati dal vecchio criminale ma con l’etica, dall’amore impossibile condiviso dai due amici (ancora C’era una volta in America!), dal bene e dal male, dai lupi e dalle colombe… insomma la lista di cliché potrebbe andare avanti.

Ma il film io lo consiglio. Se tutte le volte ci aspettiamo il capolavoro rimarremo quasi sempre delusi.
Forse vale la pena leggersi il libro.

Download PDF

Scritto da:

Pubblicato il: 11 gennaio 2015

Argomenti: Cultura, Quaderni, Videoteque

Visto da: 662 persone

, , ,

Post relativi

Lascia una risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Ricevi paginaQ per email

Ciao!
Iscriviti alla newsletter di Pagina Q
Se lo farai ci aiuterai a far vivere l’informazione nella nostra città e riceverai la versione mail del quotidiano.
Naturalmente non cederemo a nessuno il tuo indirizzo e potrai sempre annullare la tua iscrizione con un semplice click sul link che troverai in ogni nostra mail.